sabato 5 febbraio 2011

VENDOLA IN PIAZZA CON LE DONNE «IL 13 LA BATTAGLIA PIÙ IMPORTANTE»

Sarà alla manifestazione delle donne, il 13, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Tra le tante in programma a partire da questa settimana per chiedere le dimissioni del presidente del consiglio, Vendola ha scelto questa, e non a caso: “è una manifestazione importante – dice all'Unità al termine della gremitissima presentazione capitolina del libro collettivo “C'è un'Italia migliore”, scritto assieme alla Fabbrica di Nichi di Roma - Il cuore del berlusconismo è una cultura costruita sull'archetipo dell'onnipotenza del genere maschile e sull'idea che le donne sono ornamento o prede per le attività venatorie dei maschi. Questa è la più devastante opera di corruzione morale e intellettuale del paese, per questo io credo che non c'è cambiamento se non si parte dalla libertà e dalla dignità delle donne e per questo sarò il 13 lì dove c'è la battaglia fondamentale”. Quanto alla proposta di grande alleanza avanzata giorni fa da D'Alema, il governatore ripete il concetto già espresso in altre occasioni: “Io sono pronto per fare una grande alleanza con il mondo del lavoro, con gli studenti, i ricercatori, i precari, con tutti coloro che per cultura di sinistra o per cultura moderata vogliono contribuire a costruire un'idea grande di cambiamento del paese. Il cambiamento si fa lottando contro la precarietà, lottando contro un modello di sviluppo e di crescita che non è ecologicamente sostenibile, lottando contro la discriminazione e la violenza nei confronti delle donne. Se questi sono gli ingredienti tutti coloro che portano un contributo alla lotta contro la precarietà del lavoro e la precarietà dell'ambiente, la precarietà della vita, la precarietà della dignità delle persone sono i benvenuti nel cantiere dell'alternativa”. Quindi nessun veto a priori da parte sua ma un secco no ad “accozzaglie” con la destra moderata di Fini, se non altro, spiega il leader di Sel, per non fare torto allo stesso presidente della Camera che “si è proposto come rifondatore di un nuovo centro destra e siccome io prendo sul serio i miei interlocutori e ho molta stima di Fini penso che sia fargli torto immaginare di cooptarlo nell'area del centro sinistra”, anche perchè il centro sinistra che immagina Vendola è “largo, popolare, innovativo, sopratutto capace di sentire l'alleanza più importante che è quella con le giovani generazioni e mi pare che non valga la pena far torto a chi invece giustamente vuole essere l'alternativa a destra contro Berlusconi”.
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