lunedì 10 gennaio 2011

IL QUIRINALE BACCHETTA IL GIORNALE "ASSURDA POLEMICA
SU VITTIME DELLE BR"

La nota del Colle dopo un'intervista al nipote di un brigadiere ucciso a Torino nel 1977 che parla di presunte "dichiarazioni ambigue" del capo dello Stato sull'impegno del governo per l'estradizione di Battisti. E ricorda la delusione dei familiari delle vittime del terrorismo il 9 maggio del 2009 durante l'incontro con Napolitano al Quirinale. La replica: "Ingiustificabile tono di scandalo". Sallusti: "Colle sbaglia destinatario"

ROMA - "Il Giornale ha pubblicato oggi un'intervista al signor Potito Perruggini che ha offerto lo spunto per una titolazione assurdamente polemica col Presidente della Repubblica a proposito delle vittime delle Br". Così si legge in una nota diffusa dal Colle. Nell'intervista, dal titolo "Noi vittime delle Br snobbate da Napolitano", il nipote di Giuseppe Ciotta, brigadiere ucciso da Prima Linea nel 1977, parla di "dichiarazioni ambigue" del capo dello Stato, e ricorda la delusione dei familiari delle vittime del terrorismo quando, il 9 maggio del 2009, durante un incontro al Quirinale con Napolitano, "nessuno ha potuto stringere la mano al presidente, solo le vedove di Calabresi e di Pinelli". Nel pomeriggio, la dura replica del Colle. "Il Presidente Napolitano si è notoriamente impegnato per favorire l'adozione della legge con cui si è istituita il Giorno della Memoria per le Vittime del Terrorismo - si legge nella nota - ha per la prima volta promosso in Quirinale incontri con i famigliari delle vittime - incontri ai quali nel 2008, nel 2009 e nel 2010 sono stati garantiti la massima ampiezza e il massimo rilievo, e nel corso dei quali egli ha pronunciato impegnativi discorsi e naturalmente stretto le mani di numerosissimi partecipanti. Non si giustifica perciò in alcun modo il tono aggressivo e di scandalo che Il Giornale ha inteso far suo, né si comprende in che cosa sarebbe consistita l'"ambiguità" attribuita alle dichiarazioni del Capo dello Stato su "l'impegno del governo" volto ad ottenere l'estradizione di Battisti, per cui egli si è personalmente - com'è noto e documentato - pronunciato e adoperato con la massima fermezza".L'accusa al Quirinale, sollevata da Perruggini, sta in presunte "dichiarazioni ambigue" da parte del presidente della Repubblica sull'impegno del governo per ottenere l'estradizione di Battisti, che Perruggini non condivide "perché l'esecutivo si sta impegnando al massimo delle energie". Accusa che l'uomo condisce con la delusione per il modo in cui i familiari delle vittime del terrorismo furono trattati il 9 maggio del 2009, durante l'incontro con Napolitano al Quirinale. "Eravamo in 300 - racconta Perruggini a Il Giornale - e nessuno ha potuto stringere la mano al Capo dello Stato". L'onore fu concesso solo alle vedove del commissario Calabresi e dell'anarchico Pinelli. "Messinscena di una riconciliazione per giustificare chissà cosa. Magari una futura grazia a Sofri. Tra le prime attività di Napolitano c'è stata la grazia per Bompressi".Alla nota del Quirinale replica Alessandro Sallusti. "Il Colle ha sbagliato destinatario - dice il direttore de Il Giornale all'Ansa -. Noi abbiamo dato voce a un parente di una vittima del terrorismo. Non credo che menta. Domani daremo ovviamente conto delle affermazioni del Quirinale, domani. Ma non siamo parte in causa. Abbiamo fatto solo da tramite". Sulla titolazione "assurdamente polemica" data all'intervista a Perruggini, Sallusti risponde che "il titolo era un virgolettato e le domande, che sto riguardando adesso, non erano affatto aggressive".

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