ROMA – Firenze Wine Town candida il capoluogo toscano a nuova capitale del vino in Italia con convegni scientifici, appuntamenti innovativi, arte, educazione e tanto altro distribuito in più location tra cui palazzi storici, mercati e stazioni. L’evento, partito ieri e con una programmazione che arriva fino a domenica mattina, esce dalla solita idea di fiera o festival di settore ma richiama ugualmente i riflettori di specializzati, operatori e mass media. Non mancano infatti i convegni scientifici, come quello di giovedì 30 "Vino e consumatore: il ruolo della comunicazione nei mercati globali" nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio promosso da WineTown e organizzato dall’UniCeSV (Centro universitario di ricerca e formazione per lo sviluppo competitivo delle imprese del settore vitivinicolo italiano), ma del tutto nuovi sono gli appuntamenti di “Wine Camp: Vino, Bellezza, Nuova comunicazione, Mercato” che si terrà al Mercato di San Lorenzo sabato 2 Ottobre dalle 10. Imperdibile poi l’appuntamento di oggi, venerdì 1 ottobre, alle 16 dal titolo “Il paese del Sangiovese” nel Salone de' Dugento di Palazzo Vecchio, nel quale saranno protagonisti – con Daniele Cernilli come moderatore - sette grandi enologi che hanno contribuito a fare grande la storia del vitigno: Franco Biondi Santi, Giacomo Tachis, Marco Pallanti, Vittorio Fiore, Franco Bernabei, Alessandro Cellai, Graziana Grassini. WineTown, organizzato dal Comitato omonimo con la consulenza dell’Associazione Italiana Sommelier, si presenta come un incontro internazionale con i produttori di vino di grande qualità. Un evento che punta su strumenti non convenzionali e a diventare annuale, sfruttando tra l’altro il fatto che Firenze è internazionalmente riconosciuta quale una delle Nove Capitali Mondiali del Vino insieme a Bilbao, Bordeaux, Cape Town, Mainz, Mendoza Porto, San Francisco e Christchurch. Anche queste città sono state invitate, col loro vino e con il loro folklore, a Wine Town e a loro è stata dedicata l’intera Piazza Pitti. Innovazione, tradizione, cultura, arte e tanto altro a ingresso libero (per le degustazioni invece c’è la Wine Card ovviamente) con un filo conduttore che ricorre in quasi tutti gli eventi, la comunicazione. Nuova o vecchia, con nuove forme o nuovi contenuti, sembra questa la chiave di volta di chi pensa a rinnovare il settore e a dargli fiato per riprendere la propria crescita dopo la crisi. Il momento difficile non sembra del tutto passato comunque, altro appuntamento per capire a che punto è il futuro dell’enologia italiana sarà infatti il Merano Wine Festival di inizio novembre, la seconda fiera del vino in Italia per importanza. Anche qui la comunicazione sarà uno dei momenti importanti dell’appuntamento, con l’Associazione Gruppo Matura – rimanendo in tema di realtà toscane che si aprono all’intero Paese – che dedicherà una giornata e alcune degustazioni a chi, finora, è rimasto fin troppo nascosto sulle guide o sulla stampa, il produttore.