AL PORTO ALCUNE TONNELLATE
NASCOSTE IN UN CONTAINER
REGGIO CALABRIA- Un container, all'interno del quale era nascosta una quantità molto elevata del potente esplosivo T4, è stato intercettato e sequestrato ieri dalla polizia nel porto di Gioia Tauro (Reggio Calabria). L'esplosivo sequestrato - secondo quanto si appreso - sarebbe nell'ordine di alcune tonnellate (6-7, secondo indiscrezioni). Il sequestro è avvenuto al termine di una complessa attività investigativa, di carattere internazionale. Il container sequestrato nel porto di Gioia Tauro, e nel quale è stato trovato un ingente quantitativo di esplosivo, trasportava ufficialmente latte in polvere. Secondo quanto si è appreso l'esplosivo T4 sarebbe stato proprio nascosto tra grandi confezioni di latte in polvere. Quando gli investigatori hanno aperto il container, hanno trovato dei sacchi di iuta contenente il latte in polvere. Una volta tolti i sacchi, più o meno verso la metà del container, è stato trovato l'esplosivo, diviso in panetti.GRASSO, CHIARIRE RUOLO GIOIA TAURO - "Il porto di Gioia Tauro non finisce mai di sorprendere: bisogna chiarire perché l'esplosivo, sequestrato ieri sera e a quanto pare non destinato a obiettivi italiani, abbia fatto tappa nel porto calabrese provenendo dall'Iran ed essendo diretto in Siria. Senz'altro è un traffico molto 'fuori rotta' ". Così il procuratore nazionale Antimafia, Pietro Grasso, commenta la notizia del maxisequestro di alcune tonnellate di esplosivo rinvenute ieri sera in un container nel porto di Gioia Tauro. "Ricordo che non molto tempo fa - ha aggiunto Grasso - sempre a Gioia Tauro furono trovate tonnellate di rifiuti destinati ad Hong Kong. L'unica cosa certa è che bisogna spiegare il ruolo 'logistico' di questo scalo: questo esplosivo non è certo latte in polvere!". QUESTORE, 'NDRANGHETA NON C'ENTRA - "E' escluso che "l'enorme quantità di esplosivo trovata potesse servire ai disegni criminali di cosche locali della 'ndrangheta''. Lo ha detto il questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, incontrando i giornalisti sull'operazione che ha portato al sequestro di sette tonnellate di T4 nel porto di Gioia Tauro."La quantità veramente impressionante che abbiamo sequestrato - ha aggiunto il questore Casabona - lascia pensare che i destinatari possano essere grandi organizzazioni criminali internazionali e forse legate a movimenti terroristici". Nel corso della conferenza stampa è intervenuto anche il colonnello Alberto Reda, comandante provinciale di Reggio Calabria della Guardia di finanza. "E' un'operazione congiunta tra noi, la polizia di Stato e i servizi di sicurezza - ha detto Reda - frutto di una complessa analisi e coordinata dalla Procura distrettuale antimafia. Gioia Tauro si conferma anche in questo episodio uno dei porti di massima sicurezza costantemente monitorati dagli apparati dello Stato". Casabona ha anche sottolineato il rapporto determinante con la Guardia di Finanza, con l'Agenzia delle Dogane e con i servizi di intelligence "che ancora una volta, con la loro azione, sono riusciti a tutelare la sicurezza in un porto strategico per gli obiettivi del Paese come Gioia Tauro". ATTI TRASMESSI A DDA REGGIO CALABRIA - Sono stati trasmessi alla Dda di Reggio Calabria gli atti dell'inchiesta che ha portato ieri alla scoperta di sette tonnellate di esplosivo T4 in un container nel porto di Gioia Tauro. La Procura della Repubblica di Palmi, competente per territorio, dopo avere effettuato gli atti istruttori urgenti, ha trasmesso il fascicolo alla Dda, che svolgerà le indagini successive. In ambienti investigativi è stato confermato che l'ipotesi più attedibile è che il T4, proveniente dall'Iran e diretto in Siria, mimetizzato in un carico di sacchi di juta contenenti latte in polvere, servisse per alimentare un traffico internazionale di esplosivo e non fosse destinato alla criminalità organizzata italiana.OPERAZIONE POLIZIA-GDF-AG.DOGANE - L'operazione che ha portato al maxisequestro di un'ingentissima quantità di esplosivo T4 nel porto di Gioia Tauro è stata compiuta dalla squadra mobile della questura di Reggio Calabria e dalla Guardia di finanza, con la collaborazione dell'Agenzia delle dogane. DIRETTO DALL'IRAN IN SIRIA - Il container contenente l'esplosivo scoperto nel porto di Gioia Tauro sarebbe giunto in Italia dall'Iran e avrebbe avuto come destinazione finale la Siria. Lo apprende l'ANSA da fonti qualificate, le quali precisano che gli investigatori privilegiano l'ipotesi di un traffico internazionale di esplosivo e non un rifornimento per la criminalità organizzata italiana.IL T4, IL PROTAGONISTA DELLE STRAGI - Il ciclotrimetilene trinitramina o Rdx, meglio conosciuto come T4, è un esplosivo militare usato in quasi tutti gli eserciti del mondo. Il T4 è il maggior componente del più noto C4, in cui compaiono altri composti quali nitrocellulosa ed altri composti inerti. Gli esplosivi plastici, come il T4, hanno la capacità di ossidarsi in tempi brevissimi rilasciando un'alta quantità di energia. Il Semtex, uno degli esplosivi il cui uso è stato spesso accertato nell'esecuzione di molti attentati, è un esplosivo a base di pentrite e T4. A base di T4 sono stati confezionati anche gli ordigni utilizzati nelle stragi di mafia del 1992 e del 1993, da quelle in cui furono uccisi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e per gli attentati di Milano, Roma e Firenze, ma anche per il disastro di Ustica e per le stragi alla stazione di Bologna e quella del Rapido 904.