di SERGIO CONTI
Il 1 dicembre sono stati pubblicati i nuovi calendari per il prossimo anno: prima tappa in Sardegna il 21 marzo. Questa volta a battezzare la nuova stagione agonistica non saranno gli Assoluti ma bensì i Campionati più affollati dell’enduro: l’Under23 e i Senior.A questo punto, alla vigilia delle festività, abbiamo deciso di buttare uno sguardo alla stagione che ci stiamo lasciando alle spalle, tra gioie e dolori, e lanciare un’occhiata al futuro insieme al coordinatore dell’enduro nazionale Franco Gualdi, il quale ci ha rilasciato una breve intervista. Buongiorno Sig. Gualdi, La ringrazio innanzitutto per il tempo che ci concede, sappiamo che Lei è molto impegnato. Cominciamo subito. Se le dico stagione 2009 cosa Le viene in mente immediatamente? Buongiorno a voi. Direi che la stagione 2009 è stata buona, la crisi si è sentita ma tutto sommato non è stata terribile. Tutte le gare che erano state fissate nel calendario sono state effettuate, anche se purtroppo verso fine stagione c’è stato un calo di partecipanti che si è fatto sentire. Per il prossimo anno il tiro andrà corretto in ogni caso. Campionato Major 2009. Una stagione sfortunata e frastornata da mille complicanze o complicazioni. Cosa ha contribuito maggiormente all’ insuccesso di questo campionato? Almeno dal punto di vista della partecipazione. Insuccesso non direi, specialmente dopo i fatti avvenuti. Abbiamo sofferto un calendario troppo sbilanciato; le gare erano concentrate verso il centro-sud dove vi sono tanti enduristi, ma che non partecipano a tutti gli appuntamenti nazionali. A. Qual è stato invece per Lei il momento migliore di tutta la stagione? Alla fine perché mi sono guardato alle spalle e ho visto tutto il programma gare effettuato, ma ancora di più quando ho visto le richieste gare 2010 che ci sono arrivate in abbondanza. Antoine Meo, un italo-francese, ex crossista, rivelazione della stagione ‘09 nell’Enduro: cosa pensa di questo giovane pilota? Le piacerebbe che entrasse a far parte nella squadra nazionale? E’ facile pensare oggi che è un grande , è stato bravo chi lo ha pensato alcuni anni fa.Fermo restando comunque che è un personaggio particolare, molto difficile da gestire, in una squadra come la nostra, dove il rispetto e la serietà sono i primi punti alla base di tanti successi, se uno ha le carte in regola perché non dovrebbe entrare? A fine stagione 4 infortuni hanno colpito la nazionale pronta per la Six Days in Portogallo: secondo Lei senza questi infortuni potevamo vincere? No, non sarebbe cambiato molto. Figueira da Foz. La Francia era forte già sulla carta, ma l’Italia non si è tirata indietro nonostante tutto: un complimento ai nostri ragazzi. Cosa ci racconta della Sei Giorni versione 2009? G. Credo che abbiamo fatto il massimo. Andando ad analizzare le singole prestazioni, ovviamente, si “potevano recuperare alcuni secondi”, ma non in modo da portare la nazionale alla vittoria; un secondo posto più che soddisfacente! Finlandia, America, Svezia si sono piazzate alle nostre spalle e questo non è poco.Nella categoria Junior invece si che abbiamo pagato le assenze degli infortunati, ma senza nulla to gliere ai 4 nostri piloti (D’Ambrosio, Mangini, Manzi, Pogna), i quali hanno fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità.Teniamo presente comunque che il limite dello Junior è di 23 anni, e 3 dei nostri sono ventenni…….Alex Salvini: un crossista, alla sua seconda partecipazione enduristica, risultato il migliore tra gli azzurri in terra portoghese. Cosa ne pensa? Lo vorrebbe veder competere tra Albergoni, Meo, Ahola ecc in Italia? E’ un buon pilota, un campione , aumenterebbe certamente l’interesse delle gare.A. Minienduro: un fenomeno in continua crescita che vede impegnati ad ogni prova un numero rilevante di piloti(sempre attorno ai 100). Un motivo di orgoglio per la Federazione. Quali saranno le novità 2010 a riguardo? Sono state cambiate le cilindrate portandole alla pari col motocross, questo per permettere a tutti i mini, enduro e cross, di partecipare alle due discipline senza spendere soldi in ulteriori trasformazioni. Poi è stata introdotta una classe “iniziale” denominata “Trofeo Monomarcia” riservata ai Baby, questa verrà aggiunta alle altre classi che assegnano titolo di Campionato Italiano Minienduro. Nuovo limite di iscritti per il Campionato Under23/Senior: come è formulato tale cambiamento e perché? Per poter permettere a tutti di partecipare, il regolamento 2010 prevederà l’iscrizione a tutto il Campionato Italiano senza limite agli iscritti, così che tutti , e ripeto tutti, possano partecipare al campionato in oggetto. Il numero illimitato di partecipanti è stato riservato solo alle iscrizioni per tutto il campionato entro la data prevista dal regolamento; successivamente ci si potrà iscrivere alle singole manifestazione solo se non è stato raggiunto il limite di 300 nelle pre-iscrizioni all’intera stagione 2010. Assoluti d’Italia 2010: notiamo che ci saranno 3 gare da un giorno e due da due giorni e tutte al nord, ci spieghi il perché di questa scelta.Abbiamo constato che vi sono sempre maggiori difficoltà , sia finanziarie che organizzative, per partecipare alle“ 2 giorni”. Con la formula di “1 giorno” vogliamo vedere come reagisce l’ambiente dell’enduro nel 2010 e capire se continuare con questa soluzione o trovarne di altre. Tutte le gare al nord? E’ vero. Dopo alcuni anni di manifestazioni effettuate quasi solamente al centro sud dove, come detto prima non si vede una buona partecipazione dei piloti locali, abbiamo voluto riportare gli Assoluti al nord dove, sicuramente, ci sono più praticanti e anche appassionati che potranno seguire queste gare. Questo calendario 2010 è stato effettuato comunque anche in base alle richieste pervenute e quindi non significa assolutamente che in un futuro non andremo ad effettuare gare al sud, come invece avviene per gli altricampionati già nel 2010. Voglio infine precisare che le gare organizzate negli ultimi anni sia al centro, sia al sud che al nord, sono state quasi tutte di buon livello.A. Il 2010 sarà un anno difficile: la crisi, le poche risorse a disposizione. Come vede il prossimo futuro dell’enduro? E soprattutto cosa propone la Federazione a tale proposito? Tutto vero, ma il mondo dell’enduro ha una forza incredibile e saprà reagire; è un popolo di appassionati praticanti, si, praticanti, questo è il vantaggio! L’enduro è uno sport per tutti e su questo dobbiamo puntare. Il primo obbiettivo è sicuramente quello di organizzare delle belle gare, che piacciano ai partecipanti; il secondo è quello di cercare di partire con le manifestazioni dai centri abitati o nelle immediate vicinanze, anche se non è facile come sembra, più che altro per il grande spazio destinato ai paddock che andiamo a chiedere agli organizzatori e che non sempre è possibile trovarlo nei centri cittadini. Per queste cause, dunque, siamo costretti la maggior parte delle volte a spostarci in grandi parcheggi fuori dai paesi o nelle zone industriali.