venerdì 30 settembre 2011

LA POLEMICA: LEGGERE E ACCANIRSI ASU CERTE INTERCETTAZIONI È ORRIBILE


Premessa: la battaglia sulla legge bavaglio è giusta. Non c’è dubbio. Quello che si vorrebbe fare, è impedire di indagare. E fin qui siamo tutti d’accordo. Solo che in questo tempo considerato d’emergenza, nessuno si è più posto la domanda di come usare le conversazioni private per uso pubblico. E nell’aria sembra di percepire che tutti colgano la delicatezza del tema, ma che rimandino ad altro tempo l’analisi e la soluzione. Infatti adesso ci sono soltanto due venti, e spirano entrambi nella stessa direzione. Il primo vento sospinge senza freni coloro che con convinzione pensano si debba svelare qualsiasi cosa, scandalizzare e scandalizzarsi, spingere verso l’eliminazione degli omissis e sputtanare chiunque, carnefici, vittime, testimoni, e familiari. In nome della verità e soprattutto della fine dell’avversario, è permesso tutto. L’altro vento sospinge in modo più timido coloro che sono - erano - abituati ad avere un comportamento razionale, rispettoso, coloro che dividono - dividevano - con rispetto la vita pubblica da quella privata, coloro che pensavano che ogni confusione avrebbe di fatto costituito il pericolo antidemocratico che Orwell ci ha insegnato. Ma in modo violento o timido, il vento ormai spira tutto da quella parte, e allora anche le persone dall’animo seriamente democratico si lasciano trasportare e guardano il resto del mondo dicendo: non lo avrei fatto, io non sono così, ma in questo periodo le cose vanno così, e allora anche noi… Ecco. In questo periodo vuol dire nell’era Berlusconi. Nell’ultima era Berlusconi i giornali sono pieni di escort, telefonate su scopate, il culo di quella e le misure di quell’altra. Da mesi e mesi. Ora, tutto questo non è colpa nostra, è colpa di Berlusconi. Della sua orribilità. E la sua orribilità ha delle conseguenze politiche, quando si lascia ricattare o promette in cambio qualcosa. Questo è chiaro a tutti. Ci sono due cose però, meno chiare, e che sembra non importi più a nessuno discutere - il vento ci spinge, è andata così. La prima è semplice semplice: da un certo punto in poi, a parte i brani su questioni di vita pubblica, rispetto alle nottate di Berlusconi, non c’è più nulla di utile. Non cambia nulla rispetto al giudizio politico e anche morale che ormai abbiamo. Cambia molto per le nostre conversazioni con gli amici e per la nostra morbosità. Io li vado a leggere tutte, quei verbali, solo ed esclusivamente per morbosità e di conseguenza ritengo che vengano pubblicati solo per questo, per soddisfare la mia morbosità. Attenzione, non parlo dei brandelli di conversazione in cui si può evincere che ci sia un do ut des, ma del resto, solo del resto, ma il resto è davvero ormai tantissimo. Bene, vogliamo dire una buona volta che non c’è più nulla che interessi la vita pubblica, da un po’ di tempo a questa parte, nella vita sessuale di Berlusconi? Mettiamo che gli omissis svelino pratiche sadomaso, scenette da film con Alvaro Vitali, prestazioni sessuali acrobatiche o perversioni mai immaginate da essere umano prima di ora, a questo punto, cosa importa più? E se non cambia nulla nel nostro giudizio su Berlusconi, sulle sue nottate, perché continuiamo a inseguire le ragazze e a mostrarle, sputtanarle, e sputtanare i padri che le hanno accompagnate, portandoli in piazza come degli esseri umani abietti, con metodi medievali? In un paese normale, basterebbe l’inadeguatezza politica per giudicare Berlusconi. Ma questo non è più un paese normale, e molti motivi per cui non lo è più risalgono a Berlusconi e alla sua orribilità. Ed è proprio l’orribilità che costituisce il secondo punto, perché è il nodo del cambiamento del paese in questi anni. Ed è il nodo del cambiamento di tutti coloro che in questi anni hanno avversato Berlusconi. Si dice sempre che chi arrivasse oggi da un altro pianeta o da un’altra epoca, leggendo i giornali inorridirebbe. Per le nottate ad Arcore, e anche, per fare un esempio di questi ultimi giorni, per la lista di omosessuali nascosti che viene pubblicata su un sito - e che poi viene condannata con sdegno dall’intera nazione. Ma quella lista invece è preziosa, perché è l’atto estremo, ma rivelatore di quella parte di Paese che si ritiene non orribile e che combatte l’orribilità. È rivelatore di quello che siamo diventati noi. C’è una orribilità di Berlusconi? Questa orribilità è gigantesca? Bene, da un certo punto in poi si è deciso che la risposta degli antiberlusconiani fosse liberare altrettanta orribilità: se l’avversario è orribile, permette a me di alzare il livello della mia orribilità. Perché posso dire che è soltanto conseguenza - risposta. Che io, in una vita normale, non sarei mai stato una persona orribile, ma adesso le circostanze mi costringono ad esserlo. È questo il vento che sta spingendo, e nessuno sembra poterci fare più nulla. Tutti sono orribili, tutti hanno il permesso di esserlo: poiché siamo in uno stato d’emergenza perché un essere umano orribile è tra noi, le regole che mi sono dato nella vita non valgono più. Liberi tutti. Se di solito certe intercettazioni non le pubblicherei, non le leggerei, non le approverei, non le comprenderei, adesso invece la situazione vuole che le pubblichi, le legga, le approvi, le comprenda. Coloro che hanno sempre avuto una gran voglia di esprimere tutta la loro orribilità, sono contenti, perché possono finalmente farlo, e avere una giustificazione da parte dell’intera opinione pubblica della propria parte. Coloro che hanno vissuto una vita intera stando attenti alla orribilità propria e degli altri, sospinti dal vento, vanno e si scusano, dicono che saranno orribili solo in questi pochi mesi ma poi quando tutto sarà passato, il loro metro di valutazione del mondo tornerà normale. Ma il punto è questo. Siamo sicuri che quando Berlusconi se ne andrà, quando sarà sparito dalla vita pubblica, il livello di orribilità tornerà alle misure di prima? O non sarebbe stato meglio - chissà, forse siamo ancora in tempo a dire che sarebbe meglio - anche in epoca di emergenza, continuare a seguire la linea etica e politica che ci ha formati, segnati, dentro la quale abbiamo costruito la sfera pubblica che riguarda ognuno di noi? Quando appunto leggevamo Orwell e dicevamo: a noi non capiterà mai, perché i valori della democrazia saranno sempre al di sopra di ogni altro? Perché, alla fine, le notti di Berlusconi, invece di cambiare il suo destino, hanno finito per trasformare noialtri?                                                                      p.s.c.m.
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giovedì 29 settembre 2011

IL 25 APRILE? MEGLIO IL 18 DEL '48 IL GOVERNO RIPROVA A TOGLIERE LA FESTA



Festeggiare la Liberazione? Meglio il giorno delle prime elezioni della Repubblica, quelle dei 'Comitati civici' di Gedda e della Dc al 48,5 per cento contro il 31 del Fronte popolare. Insomma, meglio ricordare il 18 aprile '48 che il 25 aprile del '45, anche perchè «le motivazioni con le quali i partigiani della sinistra combatterono il nazifascismo non erano certo ispirate al desiderio di instaurare la libertà, bensì a quello di creare un regime comunista che fu proprio evitato grazie alla vittoria del 18 aprile 1948». Appunto, quella della Dc. La lettura storica è del deputato Pdl, ex FI, Fabio Garagnani. Ma non solo sua, visto che, annuncia lo stesso Garagnani, «in data odierna ho ricevuto dal servizio di controllo parlamentare la conferma scritta dell'accoglimento 'come raccomandazione' da parte del governo del mio ordine del giorno che, in sede di discussione della manovra finanziaria del 14 settembre c.m., impegnava ed impegna il governo a sostituire la festività del 25 aprile con il 18 aprile 1948». È questa, sottolinea il deputato Pdl, «a parere mio, la vera data fondante ed unificante della democrazia italiana». «Pur non illudendomi su una sollecita applicazione di quanto sopra, credo di interpretare i sentimenti di una grande parte dell'opinione pubblica bolognese ed emiliano-romagnola - dice ancora - per il fatto che, per la prima volta in Parlamento e da parte del governo, sia stata riconosciuto». Tant'è che in proposito, ricorda, «ho fatto a suo tempo un'apposita proposta di legge, per il 18 aprile 1948 come data fondante della democrazia rispetto al 25 aprile che, soprattutto nella nostra realtà, ha significato profonde lacerazioni e divisioni non ancora composte». Più legata all'orgoglio di bolognese, e alle polemiche sullo spostamento delle feste patronali sempre previsto nella manovra d'agosto, è invece l'annotazione di Garagnani sul fatto che «anche in riferimento a San Petronio, il governo ha accolto, nello stesso ordine del giorno, la mia richiesta sulla base della quale ciascun comune, fra cui ovviamente Bologna, necessita di mantenere la propria identità storica e religiosa celebrando i propri santi patroni».
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mercoledì 28 settembre 2011

«BUON COMPLEANNO SILVIO». LA TUA KATARINA

Alla fine, dall'harem è spuntata fuori lei, Katarina dal Montenegro, già miss della piú giovane repubblica balcanica. La notizia è di dominio pubblico tra Podgorica e Budva, che sono la capitale e la Rimini montenegrine, dove lo sfoggio di yacht extra lusso è di gran lunga superiore ormai al parco motori di Porto Cervo e della Costa Smeralda. «Katarina è alla villa di Arcore, sta preparando la torta per il compleanno di Silvio Berlusconi» racconta N.S., giornalista di una tivù privata in contatto telefonico con la giovane fanciulla e, anche, un po’ il tramite per i giornalisti italiani in cerca di Katarina. «Lei è là, ad Arcore, vive lí da tempo, noi lo sappiamo da mesi. E in questi giorni è molto impegnata nei preparativi per la festa a sorpresa di mister Berlusconi» che sarà domani. Una festa con tante persone? «No, un party a sorpresa ma in famiglia e con pochi amici invitati, ci saranno anche i familiari di Berlusconi». Altri dettagli, seppur richiesti, vengono taciuti. Tranne uno: «Katarina vorrebbe raccontare e rendere pubblica la sua storia d’amore. Anch’io - spiega N.S., il giornalista montenegrino - aspetto di poter fare l'intervista. Altri quotidiani italiani sono in attesa. Ma lei non può farla, anche se vorrebbe, perché così le è stato suggerito. In questo momento è meglio evitare. Troppa pubblicità a questa relazione potrebbe danneggiare il premier italiano». Ora, siccome al di là delle parole, tre indizi fanno una prova, questa di «Katarina fidanzata di Berlusconi» comincia a prendere i contorni di una storia vera. Primo indizio: si trovano sue tracce nelle intercettazioni e negli sms depositati con le 26 mila pagine dell'inchiesta Ruby-Mora-Minetti. Secondo indizio: Katarina è oggetto di una denuncia penale presentata il 9 agosto da Imane Fadil, un’altra ospite dei bunga bunga che per «amore» del premier ha denunciato la montenegrina, dicendo che la sua famiglia in realtà ricatta il premier. Terzo indizio: la stampa del Montenegro, tra cui il quotidiano Dan, secondo per diffusione e non filogovernativo, ha rilanciato giorni fa con grande risalto la notizia, a sua volta rimbalzata da siti italiani, che «Katarina avebbe ricevuto 750 mila euro da Berlusconi». Il fatto che in Montenegro sia noto, anzi un dato acquisito che la ragazza «sia ad Arcore a preparare i festeggiamenti per il Cavaliere», diventa a questo punto la classica ciliegina sulla torta. Che capita a fagiolo, per l’appunto, tra la raccomandazione del cardinal Bagnasco sui «comportamenti licenziosi che ammorbano l'aria» e la ripresa, lunedì prossimo (3 ottobre), del processo Ruby in cui il premier è imputato per concussione e prostituzione minorile. Qualche cenno biografico e caratteriale sulla ragazza, volto noto e apprezzato del Montenegro. Ha vent’anni, una sorella gemella che si chiama Kristina, e nel 2009 diventa la miss nazionale. Il salto da Pordgorica a Belgrado è questione di un attimo e nell’estate di quell’anno è in Costa Smeralda fotografata, con la gemella, insieme a Guy Ritchie, ex marito di Madonna. Non è chiaro se fin da allora entra in qualche modo nella corte di Silvio, già alle prese con gli scandali di Noemi e Patrizia D'Addario. È un fatto acquisito agli atti giudiziari che il 4 settembre 2010 Katarina è ospite di Berlusconi a villa Lesa sul lago Maggiore. Quella sera, infatti, raccontano le intercettazioni delle inchieste bunga bunga, la ragazza è a cena lì insieme a Barbara Faggioli, Nicol Minetti e le altre e ha un malore. «Come si chiama la fatidica ragazzetta, quella che ha creato problemi?» chiede Lele Mora. E Barbara Faggioli: «Montenegro? Quella che ci ha fatto andare la cena per traverso?». Quella sera, infatti, succede che Katarina, molto gelosa delle altre ragazze dell'harem, beve molto, sviene, viene portata di peso in camera dal premier e domestici, poi si riprende, trova «l'amato» ancora tra le altre e ruzzola giù per la scale «per attirare la sua attenzione». Ma il vero problema è la famiglia di Katarina. Di cognome si chiama Knezevic, è originaria di Murtovina, quartiere molto popolare di Podgorica, ha un fratello più grande che entra ed esce dal carcere, e due sorelle maggiori, Slavica e Zorica, 32 e 35 anni, in gioventú «amiche» di Ratko Djokic, boss nel traffico di droga, armi e sigarette ucciso a Stoccolma il 5 maggio 2002. Un dettaglio che ha colpito il pm Ilda Boccassini, magistrato antimafia prima di tutto, che a gennaio chiede alla Minetti nell'interrogatorio: «Chi è la montenegrina di cui si è invaghito Berlusconi?». Minetti non ha risposto. Katarina intanto vive ad Arcore. Non è ancora la regina Elena e il premier non è il re Vittorio Emanuele. Ma in Montenegro quelle sono leggende che fanno ancora sognare.
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martedì 27 settembre 2011

ESCORT, I GIUDICI: «BERLUSCONI VA INDAGATO»IL RIESAME: «SAPEVA CHE ERANO ROSTITUTE»

Si ribalta il ruolo del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, nell'inchiesta dei pm di Napoli sul presunto ricatto ai suoi danni da parte di Giampaolo Tarantini, della moglie Angela Devenuto e del direttore dell'Avanti Walter Lavitola. Da testimone-parte offesa diventerà quasi certamente indagato per aver indotto l'imprenditore barese a riferire il falso ai magistrati. E per il Tribunale del Riesame il premier era «consapevole» che le ragazze portate da "Gianpi" Tarantini erano escort. E il premier avrebbe dato quei soldi per "stendere un velo" su notizie e fatti "che avrebbero destato sicuro clamore mediatico". Quanto a Lavitola, tuttora latitante, i giudici confermano la custodia cautelare perché ha «dimostrato la capacità di continuare a delinquere pur dall'altro capo del mondo».Le carte del Riesame su Berlusconi e Tarantini: COSA DICONO - La decisione del Tribunale del Riesame di Napoli, che ieri ha individuato in quella di Bari la Procura competente a indagare sulle elargizioni di denaro fatte da Silvio Berlusconi a Gianpaolo Tarantini, ritenendo sussistente il reato di istigazione a rendere false dichiarazioni ai magistrati, apre una serie di scenari: nelle prossime ore i pm Curcio, Piscitelli e Woodcock si riuniranno con il procuratore aggiunto Francesco Greco per studiare il provvedimento del Riesame e concordare il da farsi. Avendo i pm di Napoli già trasmesso il fascicolo nei giorni scorsi alla Procura di Roma (che ha iscritto nel registro degli indagati Valter Lavitola, Tarantini e la moglie per estorsione), spetterebbe ai pm capitolini 'girarè le carte ai colleghi baresi. Ma la Procura di Roma potrebbe non condividere le valutazioni del Riesame e sollevare il contrasto davanti alla Procura generale della Cassazione. O, ancora, ammesso che Roma invii il fascicolo a Bari, non è escluso che quei pm lo trasmettano a loro volta a Lecce, dove si indaga sui presunti ritardi nell'inchiesta sulle escort. Sembra escluso che ad una eventuale iscrizione di Berlusconi nel registro degli indagati possa procedere la Procura di Napoli, «anche se - commenta Greco - la questione dovrà essere approfondita». Berlusconi in visita ufficiale a Panama: c'è Lavitola: IL VIDEO - I pm: su Tarantini il premier «non vuole testimoniare»Tarantini ha lasciato stanotte il carcere. La decisione del tribunale del Riesame di Napoli giunge dopo 14 ore di Camera di Consiglio e cinque minuti prima della mezzanotte quando sarebbero scaduti i termini. E l'esito rappresenta l'ennesimo colpo di scena dell'inchiesta sul presunto ricatto al premier Silvio Berlusconi. Per i magistrati del Riesame, infatti, Berlusconi non è da ritenersi vittima di un ricatto bensì responsabile del reato previsto dall'articolo 377 bis del codice penale, ovvero, per aver istigato un indagato, nel caso specifico l'imprenditore Giampaolo Tarantini, a fare dichiarazioni false all'autorità giudiziaria. Il tribunale ha disposto la scarcerazione di Tarantini e ha invece confermato l'ordine di custodia che era stato emesso dal gip a carico del direttore dell'Avanti Walter Lavitola, latitante a Panama. Occorrerà leggere le 30 pagine delle motivazioni per capire il ragionamento fatto dai giudici del tribunale della Libertà. Al momento si può dedurre, dalla lettura del dispositivo, che i giudici hanno ritenuto sussistente il reato di induzione al mendacio, che una contestazione che riguarda Lavitola ma che dovrebbe coinvolgere anche il premier, ritenuto nella ricostruzione fatta dagli inquirenti come l'ispiratore delle false dichiarazioni fatte da Tarantini sia davanti all'autorità giudiziaria di Bari sia ai magistrati di Napoli che lo indagavano per il presunto ricatto. Ma un'altra decisione del Riesame scioglie uno dei nodi più complessi di questo procedimento ovvero la questione della competenza territoriale: secondo l'ordinanza emessa stanotte infatti a procedere nell'indagine dovrà essere la procura della repubblica di Bari. Il processo dovrà quindi lasciare Napoli. L'ufficio giudiziario del capoluogo pugliese è ritenuto competente in quanto in quella sede si sarebbero verificate le prime affermazioni mendaci fatte da Tarantini. Sul presunto ricatto intanto è stato aperto un fascicolo anche dalla procura di Roma che era stata ritenuta competente dal gip di Napoli Amelia Primavera a procedere per quanto riguarda l'estorsione contestata a Tarantini e a Lavitola. Quali saranno ora i prossimi passaggi della ingarbugliata vicenda giudiziaria secondo indiscrezioni la procura pi Bari accogliendo le indicazioni del riesame dovrebbe provvedere all'iscrizione del premier nel registro degli indagato. Non si conoscono al momento le argomentazioni del tribunale sul reato di estorsione e in particolare se i magistrati lo ritengano sussistente o meno.
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lunedì 26 settembre 2011

«VENDOLA PECCA PIÙ DEL PREMIER» PAROLA DI MONSIGNOR BABINI

Il premier Berlusconi non sarà «un modello» di comportamenti, ma «l'omosessualità praticata» è un peccato «certamente peggiore di chi va con l'altro sesso», in quanto «contro natura», e quindi «Vendola pecca molto di più di Berlusconi». Le affermazioni sono del vescovo emerito di Grosseto, monsignor Giacomo Babini, al sito cattolico conservatore Pontifex. Ma il monsignore, raggiunto telefonicamente, pur non smentendo il contenuto di «una chiacchierata tra amici», precisa di non avere rilasciato alcuna intervista e di non voler rilasciare alcuna dichiarazione. «Io credo che oggi sia in atto una vera caccia a Berlusconi se penso che buona parte dei giornali è dedicata a lui e che ben quattro procure gli dedicano esagerate attenzioni - sono le parole del presule riportate da Pontifex e che il vescovo, però, non vuole confermare . Penso che sarebbe utile lasciar governare e aspettare che la recente manovra finanziaria dia i suoi frutti. Molti osservatori sembrano più intenzionati a fare cadere il governo che alla fedele aderenza alla realtà». Per quanto riguarda lo stile di vita del premier, «certo, non mi sembra un modello - è l'opinione di mons. Babini pubblicata dal sito -, ma oggi la politica spesso si fa con le mutande e non con la testa. Tuttavia, sarebbe bene accertare realmente che Berlusconi abbia fatto cose malvagie e i baccanali». Inoltre, «non è pensabile condannare una persona solo per sentito dire. Se cade Berlusconi siamo nei guai. Non è il massimo, ma non vedo politici degni dietro di lui». Quanto poi alle critiche del governatore della Puglia Nichi Vendola a Berlusconi «io non ne posso più della retorica inutile di Vendola. Credo, da cattolico - prosegue il testo riportato dal Pontifex - che la omosessualità praticata sia un peccato gravissimo e contro natura, certamente peggiore di chi va con l'altro sesso»: «Alla luce dei fatti, senza stilare classifiche Vendola pecca molto di più di Berlusconi». Pronta la replica delle associazioni omosessuali. «L'amore in tutte le sue forme - afferma Imma Battaglia, uno leader del movimento - non è peccato. E neppure il comportamento libertino di Berlusconi, di cui mi importa ben poco. Il vero peccato, etico prima che religioso, sta nel non governo, nel perseguimento di interessi personali a discapito del bene pubblico, nell'indifferenza rispetto al declino del Paese. E secondo me anche nella connivenza di quanti, dietro al capro espiatorio degli omosessuali, continuano ad appoggiare questo governo. Chi dovrebbe difendere i deboli dalla tirannia del potere, oggi, da che parte sta?». «Il vescovo emerito - replica a sua volta il Circolo Mario Mieli - sconfessato anche dal suo successore nella Diocesi di Grosseto, che lo descrive come un uomo anziano e con problemi di salute, bene quindi farebbe a riposarsi e a vivere tranquillo, visto che ha raggiunto l'età della pensione. Nel frattempo gli consigliamo vivamente di dedicare qualche ora della sua giornata, anzichè insultare omosessuali, ebrei e Islam, a ripassare il significato di parole come etica e morale».
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domenica 25 settembre 2011

BERSANI: «PREMIER A DUE PASSI DAL DELIRIO PD PRONTO A GOVERNO D'EMERGENZA»


Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, in una nota rinnova una proposta per il Paese: Democratici pronti a un esecutivo di emergenza. Il comunicato viene diffusto mentre stamattina Berlusconi ha ripetuto le sue invettive anti-comunisti via telefono a una convention del Pdl. Rosy Bindi: «Berlusconi ormai è un incosciente» «Ci aspettano scelte difficili e sempre più difficili - scrive per ogni giorno che passa senza un cambiamento. Il Partito democratico, nel segno dell'equità e della crescita, è pronto a prendersi le sue responsabilità a sostegno di un governo di emergenza e di transizione». Secondo il segretario «le dichiarazioni zuccherose di Berlusconi sono a due passi dal delirio. I fatti ci mettono di fronte alla verità, dopo anni di menzogne. Davanti a noi c`è il passaggio più arduo dal dopoguerra a oggi. Di più, le preoccupazioni degli italiani sono diventate preoccupazioni per il mondo. Ci aspettano scelte difficili e sempre più difficili per ogni giorno che passa senza un cambiamento». Aggiungendo, riguardo alla disponibilità a un governo di emergenza dei Democratici: «Chi, per puro egoismo, ostacola testardamente questa scelta; chi testardamente impedisce ogni cambiamento si prende a questo punto una responsabilità storica».
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sabato 24 settembre 2011

CASINI: «EVITIAMO BUFFONATE» VENDOLA: «NO PREGIUDIZI VERSO UDC»

Convention a Roma alla Fondazione Nuova Italia con Pier Ferdinando Casini, Nichi Vendola, Gianni Alemanno - tre rappresentanti politici che è difficile vedere insieme allo stesso tavolo - e con Enrico Mentana che modera. CASINI: NON PERDIAMO TEMPO IN BUFFONATE«Ci sono dati impressionanti sulle aziende che chiudono e i posti di lavoro che vengono persi. Non perdiamo tempo in buffonate e discussioni inutili sulla legge elettorale, quando il rischio Grecia sembra concretizzarsi». Lo dice il leader dell'Udc. Quanto alla legge elettorale che Alfano dice di voler riscrivere, risponde: «Aperture, chiusure... non è questo il problema. Alfano non deve fare una legge elettorale per far piacere a me, ma semmai dovrebbe cercare di fare piacere al Paese» abbandonando il bipolarismo, «visto che il bipolarismo questo Paese l'ha messo in ginocchio». «Alfano parla di riforma elettorale? Auguri, vedremo, se saremo tutti vivi. Ma noi non abbiamo il tempo di ragionare in termini ordinari». E dice che l'Italia ha vissuto al di là dei propri mezzi, delle proprie possibilità. ALEMANNO: TREMONTI E' MIGLIOR MINISTRO «Condivido la premessa di Vendola e cioè l'idea ed il sogno di una dialettica politica che, senza attenuare le identità riesce a rispettarsi per il bene comune e che lui sia qui è un passo avanti», osserva il sindaco di Roma. Per Alemanno «in Italia c'è bisogno di una sinistra che pensi alle esigenze del paese». E definisce «Tremonti il migliore ministro del Governo insieme a Maroni, nonostante qualche problema con la Lega», rispondendo a Mentana che gli ha chiesto se esiste un problema Tremonti. ALEMANNO: VENDOLA AVVERSARIO DA NON SOTTOVALUTARE- Nichi Vendola, «come è successo in Puglia, non è assolutamente un candidato premier da sottovalutare». Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a margine della tavola rotonda dal titolo «Come unire l'Italia», durante la tre giorni di dibattito organizzata dai Circoli della Nuova Italia. Per Alemanno, «in una sinistra abbastanza ammuffita l'unico elemento veramente dinamico non è certo il Partito Democratico ma è Nichi Vendola e quello che sta proponendo. Non dà soluzioni condivisibili ma molti temi che pone sono reali del contesto economico-sociale del Paese».VENDOLA: LAVORO E' CENTRALE, NO PREGIUDIZI A CASINI «Non ho pregiudizi ideologici nei confronti di Casini, ma sono contrario ad alleanze a prescindere dai contenuti», dichiara invece il leader di Sinistra ecologia e libertà, Nichi Vendola, ai giornalisti. Nella convention invece ricorda la centralità del lavoro, della precarietà, dei morti e dei feriti del lavoro, il fatto che Marchionne guadagni infinitamente di più degli operai Fiat, e pone l'accento sul “nuovo Ulivo”, dove la parte più importante per lui è la parola “nuovo”. VENDOLA: NON AUSPICO CHE NON CI SIA BERLUSCONI CANDDIDATO «Non auspico che non ci sia Berlusconi come candidato del centrodestra». A queste parole di Vendola Enrico Mentana ha commentato: «Ti piace vincere facile...».                                                                                  m.c.s.p.

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venerdì 23 settembre 2011

ELISEO, PRONTA A CANDIDARSI MUSULMANA CON IL NIQAB



È altamente improbabile che possa riuscirci, ma Kenza Drider, una donna di Avignone, nel sud della Francia, che indossa il niqab, ha dichiarato oggi di volersi presentare alle presidenziali 2012 per «ottenere l'abrogazione della legge sul velo integrale». Sembra tuttavia impossibile che la donna possa ottenere le 500 firme di patrocinio da parte di autorità locali che sono necessarie per potersi presentare alle elezioni. «Ho deciso di proporre a tutte le donne di Francia di accettare la mia candidatura alle presidenziali della Repubblica francese», ha dichiarato Kenza Drider dopo la condanna di due francesi a pagare una multa per aver indossato il velo integrale nel primo processo di questo tipo. Kenza Drider aveva già fatto parlare di sè prendendo di proposito il TGV, il treno ad alta velocità, davanti a fotografi e giornalisti, all'indomani dell'entrata in vigore della legge sul velo integrale, con lo scopo di farsi multare. Per l'eventuale campagna elettorale, Kenza Drider ha nominato oggi come sua portavoce Hind Ahmas, una delle due donne condannate oggi al pagamento dell'ammenda.                                                                                 s.p.c.m.


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giovedì 22 settembre 2011

FINANCIAL TIMES: «SILVIO È NERONE L'ITALIA BRUCIA E LUI SUONA LA LIRA»

L'italia, scrive oggi il Financial Times, ha bisogno di riforme ma Berlusconi non è in grado di realizzarle. «In meno di tre mesi, l'Italia è cambiata. Da un paese in cui il regime fiscale ed economico erano difficili ma non impossibili da curare è diventata un paese il cui sistema politico, atrofizzato ed egoista, rischia di distruggere l'intera eurozona». Molti, dice il quotidiano, sono i «colpevoli» di una simile «allarmante situazione»; «tuttavia la responsabilità principale è di Silvio Berlusconi, il primo ministro che come Nerone suona la lira mentre Roma brucia, e della sua coalizione di centrodestra, sempre più disfunzionale». Ripercorrendo le vicende degli ultimi mesi, con le richieste della banca Centrale Europea al governo di Roma, il Financial osserva: «nel piano approvato la settimana scorsa dal parlamento italiano...le riforme strutturali...sono assenti e in modo evidentissimo. Il piano del governo - con aumenti di tasse troppo pesanti e tagli alla spesa troppo lievi - »potrebbe addirittura aggravare il problema e, peggio ancora, soffocare la crescita economica essenziale per la stabilità del sistema finanziario italiano per l'economia del paese«. In quasi 18 anni come politico Berlusconi, conclude l'Ft, ha »sciupato numerose opportunità di migliorare le performance politiche dell'Italia. Sfortunatamente l'opposizione di centrosinistra non è un soggetto per le riforme più credibile. In un momento in cui il futuro dell'eurozona è quanto mai incerto, elezioni anticipate non sarebbero nell'interesse dell'Italia. Ma il paese ha davvero pochissimo tempo per agire. E quanto più continuerà l'irresoluta leadership di Berlusconi tanto più probabile si fa il rischio che tale tempo finisca scadere».



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