martedì 29 giugno 2010

MOTOCICLISMO/ ALLTRIAL TERZA PROVA A VALBRONA

di PAOLA MAURIZIO


A Valbrona, ridente paesino posto di rimpetto al lago di Como, situato a 500 metri di altitudine, tutto è pronto per ospitare la terza prova dell’ALLTRIAL che si svolgerà domenica 4 luglio.Hanno fatto le cose in grande i ragazzi del Moto Club White Speed,organizzatore dell’evento, inserendo questo terzo appuntamento dell’ALLTRIAL, una serie di gare sempre più apprezzate dalla base, nelcontesto della Festa delle Due Ruote. La “festa” partirà quindi già dal sabato con musica e gastronomia, per poi raggiungere il “clou” domenica mattina con tutta una serie di iniziative legate alle due ruote a motore. Eventi che vedono appunto il trial come maggior interprete di questa giornata dedicata alle moto. Ma visto che le moto da sole non vanno, è indispensabile trovare il modo per attirare i piloti. Cosa c’è di meglio che creare un ambiente semplice e divertente, in cui sfogare in compagnia di amici la propria passione trialistica? Quale sia la moto da trial usata non importa, sia con la storica sia con la moderna, con tutte il divertimento è garantito; quale sia l’abilità del pilota non è determinante: per tutti ci sarà un percorso adeguato, su zone che ben supervisionate, si proporranno con una tracciatura sicura e adatta alle capacità dei più. In più Valbrona offre un terreno ben vario, quindi per tutti i “gusti” e i fortunati che parteciperanno ALLTRIAL saranno sicuramente soddisfatti delle otto zone che dovranno percorrere per tre volte. Il mitico “via si parte” sarà alle ore 9,30 con chiusura della gara alle ore 15,30. Come sempre, in tempi rapidi, premi a gogò per i presenti ed a seguire un bel buffet per ritemprarsi dalle fatiche e assaporare la soddisfazione di una giornata in moto. Quindi nessun dubbio per gli appassionati lombardi di trial: domenica 4 luglio si va tutti a Valbrona per l’ALLTRIAL, ritrovo alla area ricreativa con tanta musica e tanto trial. Partecipare è semplice e costa poco.Come raggiungere Valbrona? Semplice: seguire la statale per Canzo Asso quindi, subito dopo l’abitato di Canzo, quando la strada sale,
attenzione sulla destra, ci sarà una deviazione con il cartello Valbrona.Dopo due chilometri siete arrivati.
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MIGLIORA PRIEM NEL MONDIALE MX1 E DEBUTTO POSITIVO PER IL BRITANNICO SMITH ENTRAMBI SU APRILIA

di SERGIO CONTI


Trasferta difficile ma anche soddisfacente per il Team JK Datch impegnato a Kegums nel Gran Premio della Lettonia con il giovane pilota belga Manuel Priem (Aprilia). Dura prova per tutti i concorrenti visto che il terreno sabbioso ma molto consistente è stato esigente sia per la tenuta fisica che per la preparazione dei mezzi meccanici. Una adeguata messa a punto dell'Aprilia MXV per il tipo di terreno e il gioco è fatto per le due manche della domenica, con il setting ideale che ha soddisfatto in pieno il pilota ufficiale Manuel Priem, giunto solo ora ad uno dei primi appuntamenti dopo l'infortunio di inizio stagione. In gara-1 Manuel ha deciso di chiudere anticipatamente la sua prestazione per salvaguardare le energie da spendere nella seconda manche visto il calo fisico che lo ha rallentato verso la fine della frazione. Nella ripresa il fiammingo ha dovuto affrontare anche il problema del recupero dopo essere rimasto imbottigliato al via. Un prudente ma efficace recupero lo ha visto alla fine tagliare il traguardo al sedicesimo posto. "Sono soddisfatto di avere ritrovato il feeling e la confidenza con la moto - ha spiegato Priem – in questa prova ho guidato meglio e anche il mio passo rispetto alla gara precedente è stato migliore per cui penso di essere sulla strada buona per ritornare al livello in cui ero prima del mio infortunio". Debutto positivo anche per un altro giovanissimo pilota JK Datch, si tratta del diciassettenne britannico Alfie Smith (Aprilia) che era impegnato questo weekend in una gara internazionale, in Inghilterra. Alfie, che è risultato il più giovane dei concorrenti presenti, ha corso il Red Bull Pro Nationals MX1, gara organizzata dalla MC Federaction nel brillante e pittoresco circuito che domina dall’alto la città di Whitby. Davanti ad un pubblico delle grandi occasioni, accorso per questa spettacolare gara, Alfie ha chiuso con un altro piccolo segno di maturità fisica e mentale, che la squadra JK Datch sta costantemente osservando per valutare la possibilità di fargli occupare un ruolo importante.
Nella foto Manuel Priem (Aprilia)
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INTERNAZIONALI D’ITALIA SUPERCROSS 2010 NONO POSTO PER VIOLI NEL SUPERCROSS DI CARPI

di SERGIO CONTI


Il Team Moto Idea si è presentato al secondo appuntamento degli Internazionali d’Italia Supercross con Bertugli e Violi. Il primo cade nelle prove crono e compromette il buon esito della serata, mentre Violi si difende con la piccola YZF250. Secondo appuntamento con gli Internazionali d’Italia Supercross in quel di Carpi dove, tradizionalmente, si disputa il supercross estivo che vede la presenza di un folto pubblico. Il Team Moto Idea non poteva dunque mancare a questo appuntamento vicino a casa.Subito sfortunata la prova crono di Davide Bertugli che si cappotta su di un triplo e batte violentemente la schiena. Il modenese tiene duro e prosegue con le manche in programma. Ovviamente il dolore si fa sentire e nella prima heat manca la qualificazione ed è costretto a passare per il last chance. Anche qui le cose non vanno bene, Davide soffre per il colpo incassato e non riesce ad entrare nelle prime tre posizioni che servono per accedere alle finali, quindi deve dire addio alla possibilità di correre con i migliori del lotto.Anche Davide Violi non centra la qualificazione al primo colpo ed è costretto a ricorrere al last chance. Violi è più fortunato del compagno di team classificandosi terzo, potendo così accedere alle due finali in programma. Al via della prima finale parte attardato, ovviamente, a causa della cilindrata inferiore del suo mezzo e nel tentativo di recuperare scivola sulla prima sezione di whoops subito dopo il rettilineo di partenza, chiudendo undicesimo. Va meglio nella seconda e conclusiva finale dove il pilota parmense finisce ottavo. Davide Bertugli: “Purtroppo stasera è andata male. Quella caduta non ci voleva. Fortuna che non mi sono fatto male seriamente.” Davide Violi: “Dai, qualche progresso c’è stato. Insomma posso migliorare, anche se questa serata è stata davvero dura.” Internazionali d’Italia SX 2010 - Classifiche della 2^ prova
1 ROUIS Alex FRA (Hon 450F MB Team) pt.50 (25+25)
2 MANNEVY Cedric FRA (Suz 450F MD Racing) 40 (20+20)
3 PELLEGRINI Angelo ITA (Suz 450F Motoworld) 32 (15+17)
4 DAMI Stefano ITA (Hon 450F MB Team) 32 (17+15)
5 MERCANDINO Michael ITA (Hon 250F PVD Racing) 23 (10+13)
6 VALADE Mike FRA (Hon 450F A-Team) 21 (11+10)
7 PHILIPPAERTS Deny ITA (Suz 250F Rossi Racing) 20 (9+11)
8 STEVANINI Cristian ITA (Suz 250F Italparts) 18 (13+5)
9 VIOLI Davide ITA (YAM 250F Team Moto Idea) 15 (6+9)
10 MARRAZZO Dario ITA (Hon 250F MB Team) 15 (7+8)
11 D'ANGELO Alessandro ITA (Suz 250F Castellari) 15 (8+7)
12 GONZALES Carlos USA (KTM 450F Cevolani MX Racing Team) 6 (0+6)
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CAMPIONATO ITALIANO MINIBIKE MOTARD 2010 BAGARRE E COLPI DI SCENA A JESOLO PER IL TRICOLORE MINIBIKE

di SERGIO CONTI


Sulla pista di Jesolo si è disputata la terza prova del Campionato Italiano Minibike Motard e il Challenge Mobster. Sessanta i piloti che hanno raggiunto la Pista Azzurra. Nell'ultimo turno di prove cronometrate, a cinque minuti dalla fine della sessione del Challenge Mobster, il direttore di gara ha dovuto sospendere momentaneamente il programma di giornata per olio in pista scaricato da una “motina” che, per un guasto meccanico, ha imbrattato gran parte del circuito. L'organizzazione a quel punto ha gestito al meglio la situazione spostando le due gare programmate al mattino e lavorando meticolosamente per sistemare tutto quello che sembrava irreparabile per dare puntualmente il via, alle 14, al fitto programma delle gare. Nel primo pomeriggio la categoria Stock Amatori ha preso il via per prima e si è rivelata sicuramente una delle gare più belle viste sino a questo momento. Il n°34 Simone Valentini ha portato a casa bottino pieno con due superbe vittorie, dietro di lui si è consumata una battaglia all’ultimo metro tra diversi piloti protagonisti del campionato; unico rammarico la forzata assenza della tabella rossa del campionato Cristian Cavallotti (B2), costretto ad abbandonare dopo le prove per una forte contusione ad una caviglia, un vero peccato per questo doppio zero. Valentini, seppur dispiaciuto del forfait del suo avversario diretto, ha cercato di conquistare maggior punti possibili e così è stato con due nette affermazioni. Dietro a Valentini, nelle due gare, le altre posizioni hanno vissuto su alterni protagonisti: secondo assoluto si è piazzato il marchigiano Vincenzo Testa (Bucci Moto), terzo con molta determinazione è giunto il giovane ligure Giacomo Caruzzi (Bucci Moto) che ha staccato anche il miglior tempo in gara 1, quarto Simone Prischi (Bucci Moto) e quinto Davide Bastari (WT Motors), poi nell'ordine sono giunti Nicola Schiatti (Bucci Moto), Alessio Bianchi (Mobster) e Daniela Gatti (Bucci Moto). Nella Stock Agonisti doppia vittoria del pluricampione Italiano della specialità Francesco Levi (Bucci Moto), con Alceste Pallotta del Team AX Racing secondo a pari punti con Cannistraro, quest’ultimo giunto terzo assoluto. Michele Cannistraro era alla sua prima uscita in sella alla nuova WT Motors e si è classificato secondo in gara 1 e terzo in gara 2. Quarta posizione assoluta per Andrea Levi, due volte quarto, quinta posizione per Michael D'Ambrosio su WT Motors, sesta piazza per Simone Veronese su B2.La MB Open ha visto la supremazia di Alceste Pallotta che coadiuvato da una “superelaborata” Bucci Moto raffreddata ad acqua, si è portato a casa due nette vittorie. In seconda posizione un regolare Mario Rolandi su Rotek, terzo il toscano Luigi Meattini (Mobster), quarto Edoardo Santoro (Mobster).Bellissime anche le gare della Boymotard, riservate ai ragazzini da 9 a 14 anni. Un primo posto, a testa, per Chiariotti e Finello, ma vincendo gara 2 Ivan Chiariotti (WT Motors) si è aggiudicato la gara di Jesolo, secondo assoluto Alessio Finello (Bucci Moto), terzo la new entry del campionato, il lombardo Riccardo Lodigiani (Mobster), quarto Andrea Butini (Holeshot), quinto Francesco Giorgi (Mobster), poi nell'ordine Pastorino, Scorici e Uva.Il Challenge Mobster, come sempre, si è rivelato molto combattuto. Questa volta la tabella rossa del campionato, Emanuele Frosi (B2), ha dovuto forzare più del dovuto per cercare di vincere anche a Jesolo perché un fortissimo Matteo Dragoni, molto a suo agio su questa pista, non l'ha mai mollato un attimo costringendolo anche ad una partenza anticipata, errore che ha inflitto a Frosi alcuni secondi di penalizzazione. Frosi, dunque, seppur affermandosi in entrambi le gare, con la penalizzazione inflitta, è retrocesso in classifica dando via libera alla vittoria del suo avversario più accreditato, Dragoni appunto, che è salito così sul gradino più alto del podio. Alle loro spalle grande spettacolo con diversi piloti in costante bagarre a tutto vantaggio dello spettacolo e del divertimento. Terzo assoluto si è piazzato il toscano Massimo Pieroni, quarto Flavio Galantucci, quinto Andrea Menegatti, sesto Alessandro Benedetti.Il campionato è, come già detto, al suo giro di boa. Riprenderà dall’ appuntamento del 25 luglio a Bruino, in Piemonte.
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domenica 27 giugno 2010

AL VIA IL FEDERALISMO DEMANIALE LO STATO CEDE PEZZI D’ITALIA

C’è l’isola di Santo Stefano e il Museo di Villa Giulia. C'è la spiaggia del lago di Como e l’archivio di stato di Trieste. Ci sono alcune vette delle Dolomiti e gli isolotti prospicenti Caprera. E ancora, ex caserme, fari, interi palazzi. C’è l’area del mercato romano di Porta Portese e l’Idroscalo di Ostia, teatro del barbaro assassinio di Pier Paolo Pasolini. Sono solo alcuni dei tantissimi pezzi d’Italia pronti a passare di mano. Dallo Stato agli enti locali. Per ora. Per Comuni e Regioni, infatti il patrimonio potrebbe solo transitare per arrivare nelle mani dei privati. Valorizzazione & speculazione Si chiama federalismo demaniale. Un nome innocuo per un’operazione disciplinata da un decreto approvato a fine maggio. Sta prendendo corpo, l’Agenzia per il demanio ha già preparato un elenco, ancora provvisorio e decisamente corposo: 11 mila schede, 19 mila cespiti contenuti in cinque, seicento pagine diffuse in parte dall’Ansa che oggi le pubblica sul suo sito. A fine luglio l’elenco definitivo. Un nome innocuo, che cela la grande insidia della speculazione e della sottrazione alla collettività di beni finora di tutti.La parola chiave è «valorizzazione»: Comuni e Regioni possono acquisire questi beni a titolo gratuito se sono in grado di «valorizzarli». Può significare trarne vantaggio rendendoli accessibili, fruibili, sottraendoli all’abbandono o all’incuria. Ma, molto più prosaicamente, possono «valorizzarli» “alienandoli”, cioè vendendoli: lo prevede il decreto, con la sola condizione che gli introiti vadano ad alleggerire il debito. Accanto a ogni bene l’agenzia del Demanio pone il suo valore: il museo di Villa Giulia a Roma, che ospita rarità come la famosa coppia di sposi etruschi (eventualmente, rischiano lo sfratto?) ha un valore di inventario di quattro milioni e mezzo di euro. L’archivio di Stato di Trieste ha un valore di 5 milioni; l’archivio della Corte dei Conti (Roma) quasi 67 milioni e l’intero Idroscalo di Ostia 6 milioni e 700mila euro. Il totale è di oltre 3 miliardi.L’intero valore dell’isola di Santo Stefano nell’arcipelago Pontino verrà dato dalla somma dei suoi pezzi: l’approdo agli arenili e , soprattutto, l’ex carcere. Un pezzo, sì, ma di storia. È un luogo simbolo della Resistenza italiana, è lì che fu rinchiuso tra gli altri Sandro Pertini. «Esiste un progetto per trasformare il carcere borbonico in un mega albergo di lusso», denuncia il presidente dei Verdi Angelo Bonelli. È questo che diventerà? Anche sull’idroscalo di Ostia «esistono fortissimi appetiti speculativi», continua l’ambientalista che annuncia una raccolta di firme da parte dei Verdi per una petizione. Il 50% al Nord C’è poi un altro aspetto. Il 50% del patrimonio trasferibile è concentrato al Nord. E se si include in Lazio (che ha il 27% grazie a Roma) si arriva al 76% concentrato in tre sole regioni. «Quello che prima era di tutti gli italiani verrà concentrato nella disponibilità di 4-5 regioni e i proventi delle alienazioni oltre a fare la fortuna dei poteri forti andranno a ripianare i deficit delle regioni del nord e del Lazio», conclude Bonelli. Ma per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno si tratta di «una grande opportunità per Roma». Quanto all’Idroscalo, l’area «sarà riqualificata e il suo utilizzo avrà carattere ambientale e paesaggistico». Si attendono i fatti. Dello stesso avviso il presidente del Veneto, il leghista Luca Zaia, «Stiamo andando nella direzione giusta, anche dal punto di vista dei simboli». Diventa “simbolico” il caso delle Dolomiti. Sono state dichiarate patrimonio dell’umanità «sono beni universali, non può essere che lo Stato a gestirli - afferma il deputato Pd Enrico Farinone - Federalismo sì, estremismo federalista no», conclude. Ma per Zaia al momento dell «Il fatto che pezzi così famosi delle Dolomiti, ritornino alle loro comunità riporta alla responsabilità». Ce ne vuole davvero tanta per evitare che la partita si trasformi in un preziosissimo suk.
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sabato 26 giugno 2010

IL CAVALIERE E LA FORTUNA. A GONFIE VELE IN PRIVATO MENTRE IL PAESE CROLLA

I detti memorabili sulla «fortuna» si sprecano, fin dall’antico, anche se con significati contraddittori: la fortuna aiuta gli audaci (epico), ciascuno è fabbro della sua fortuna (self-made-man romano), o, invece, la fortuna è cieca (scettico in partenza). In generale è ragionevole pensare che la fortuna ci vuole e però bisogna meritarsela. Ora, Silvio Berlusconi, di fortuna nella vita ne ha avuta tanta. Pure «agevolata», da un certo periodo storico in qua. Per esempio, quando bisognava che l’amico presidente del Consiglio tornasse da Londra per varare il decreto salva-tv e quello prese un jet e tornò sull’italico suolo. Poi, più o meno agevolato, capì quando era il momento di «scendere in campo». E, sia pure provvisoriamente, battè il poco coeso cartello dei «progressisti» guidato da Achille Occhetto presentatosi al duello tv con un vestito color cioccolato che a Gioachino Rossini aveva portato una sfiga orrenda la sera della prima del suo “Barbiere di Siviglia”, risoltasi in un tonfo clamoroso. Appunto. Nel 1994 le sue aziende erano in rosso di circa 8.000 miliardi di lire. Oggi hanno vele gonfie da scoppiare. Ha «militarizzato» il controllo del mercato pubblicitario con la legge Gasparri ed ha ridotto la Rai ad una ancella in ginocchio per debiti e carenza di idee. La stessa Rai che un decennio fa chiudeva dei bei bilanci e rifilava a Mediaset sonore batoste. Dal punto di vista personale e familiare, Berlusconi ha dunque sfruttato al meglio l’autostrada politica che gli hanno spalancato il dominio di cinque canali e tg su sei, le divisioni e gli errori ostinati degli avversari. Che l’hanno battuto due volte, nel 1996 e nel 2006, con Prodi, salvo pugnalarlo e farsi la guerra fra loro. Dal punto di vista del Paese, al contrario, non c’è nella storia italiana, dal 1945, periodo più grigio o più nero di questo caratterizzato dal berlusconismo. Che cosa si può ricordare oltre alle leggi ad personam a cui ha forzato il Parlamento e che oggi servono a ministri appena nominati per non presentarsi davanti al giudice? Badate bene, per un grave reato finanziario, non per reati «politici». Forse sono memorabili i condoni, gli scudi fiscali, i tagli inferti a scuola e cultura? L’Italia berlusconizzata è un Paese invecchiato, intristito, impoverito, incapace di reagire, di inventare, di indignarsi persino. Un Paese che non investe nella cultura e nella ricerca pur essendo fra quelli che già meno spendono per questi capitoli essenziali che Obama (ma anche Sarkozy) considera i «motori» della ripresa e delle modernizzazioni. Un Paese diviso, anzi spaccato. Non soltanto fra governo e opposizione, ma pure fra governo centrale e Regioni, pronte a restituire alcune competenze avute oltre trent’anni fa per non alzare loro le tasse, per non prendere loro i denari, insieme ai Comuni, dalle tasche degli italiani, per non togliere dal fuoco le castagne bruciate da lui, da Tremonti e da Bossi. Neppure l’italico stellone ci aiuta più. Era una sorta di fortuna un po’ volgare, arronzata, che «aiutavamo» con qualche furberia, con qualche trovata ingegnosa. Berlusconi come Lippi? Beh, molto peggio: sicuro di sé fino alla boria (ricordatevi le passerelle nell’Abruzzo terremotato); incurante di critiche e consigli; incapace di fare squadra se non con altri come e peggio di lui. Guardate l’Expo 2015 di Milano che il tanto spregiato Prodi aveva portato a casa e che, affidata alla signora Moratti e ad altri genii lumbàrd, rischia il peggio. Anche perché un’idea che è una, ‘sti genii non l’hanno partorita, al di là della solita colata di cemento. Già, la forza delle idee. Lui ha la forza dei danèe . Per sé. Noi dovremmo avere quella delle idee, e del rigore. Per tutti. Ps: Un grande «menabuono» per chi della jella, e quindi, per converso, dello stellone, pensa, con Benedetto Croce, «non è vero, ma ci credo», è ritenuto il già citato Rossini. Ma, con tutta la simpatia e la stima per il grande Gioachino, stavolta temo non basti proprio.
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venerdì 25 giugno 2010

TROFEO ITALIANO MARATHON TIM CASTELLO DELL’ACQUA

di SERGIO CONTI


Tutto è pronto per accogliere i piloti partecipanti a questo secondo appuntamento del Trofeo Italia Marathon TIM a Castello Dell’Acqua. Domani alle ore 10 partirà il primo concorrente di questa edizione 2010 della Due Giorni Della Valtellina. Che prenderà il via dall’area della società IMEVA. Il percorso sarà rinnovato, ma nonstravolto rispetto alle precedenti edizioni; sicuramente però, nuove per tutti saranno le cinque zone poste in località Sazzo. Questa gara offrirà,come è sua abitudine, scorci e paesaggi unici, inseriti in un contesto giustamente competitivo, ma che presterà attenzione anche all’aspetto ludico, tema conduttore per chi vorrà anche solo farsi due bei giorni in moto. Saranno presenti parecchi big del trial italiano, a cominciare da quel Fabio Lenzi (Montesa) da sempre estimatore di questa gara e vincitore delle prima prova di questo Trofeo TIM il quale, da campione in carica, sarà impegnatissimo a fare del suo meglio sulle 25 zone tracciate, su terreno di vario genere, con la consueta abilità dal Moto Club Valtellina organizzatore dell’evento. Oltre al bresciano, in azione ci sarà anche Daniele Maurino (Gas Gas) che aver chiuso al secondo posto alla DGDB,qui senza dubbio vorrà contendere la vittoria a Lenzi in entrambe le giornate di gara. Al via dovrebbe presenziare anche Andrea Vaccaretti (Beta) assieme e molti top driver che senza dubbio apprezzeranno questa gara che avrà il suo epilogo domenica 27 giugno con partenza alle ore 9, replicando il tracciato del sabato, ma in senso contrario e con zone modificate e rese più impegnative. Sabato sera, come evento di contorno, si svolgerà una esibizione di Bike Trial nell’ area partenza, con la presenza di biker a livello nazionale e internazionale, che sfrutteranno le zone predisposte per la gara di trial. Anche per questa edizione non mancherà il sempre apprezzato ristoro in quota dove in località le Piane, in un contesto scenografico unico e bellissimo, sia per il sabato che la domenica tutti potranno gustare i famosi e mitici pizzoccheri della Valtellina, cibo corroborante e ritemprante per i partecipanti di questa grande gara.Appuntamento dunque per tutti, anche per i possessori della semplice tessera Sport o Tessera FMI, per partecipare a queste due grandi giornate di trial con il Moto Club Valtellina, tutti assieme per “gustarci” gara, luoghi e cibo di questa sempre bella ed accogliente Valtellina.
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giovedì 24 giugno 2010

SCIOPERO GENERALE CGIL: «SULLE SPALLE DEI SOLITI NOTI»

«Contro le scelte politiche del governo e per cambiare una manovra sbagliata e ingiusta», queste le motivazioni dello sciopero generale della Cgil: otto ore per i lavoratori pubblici, quattro per i privati (ma i metalmeccanici della Fiom scioperano per l’intera giornata), con manifestazioni e presidi in molte città. Motivazioni che la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia fa finta di non conoscere: «Contro cosa scioperano? - chiede retoricamente - Contro l’Europa, contro i mercati? La manovra va fatta, anche noi crediamo che alcuni aspetti non vadano bene, ma il saldo deve essere quello». La Cgil rassicura la presidente: c’è sì bisogno di una manovra correttiva, ma quella proposta è «ingiusta e depressiva», fatta sulle spalle dei soliti noti, dice la vice segretaria generale Susanna Camusso, a Bologna per la manifestazione cui parteciperanno anche Pd, Idv, Sel e Popolo viola (il segretario Epifani è in Canada per il congresso della confederazione sindacale internazionale). «La manovra è necessaria - continua - anche perché per due anni il governo ha negato la crisi senza mettere in atto alcuna misura anticiclica», ma «vorremmo credere che la presidente sappia che non c’è una sola manovra possibile, un solo modo di trovare risorse e di tagliare le spese. La Cgil dunque in piazza con l’opposizione «per cambiare un’operazione che abbatte il Pil dello 0,8%, come certifica Confindustria (0,4% all’anno, ndr) perché il paese ha bisogno di crescere attraverso politiche di stimolo e per l’occupazione». Dito puntato, insomma, contro un provvedimento che non contempla strumenti di sostegno all’occupazione e allo sviluppo, proprio mentre il tasso di disoccupazione è arrivato al 9,1% (dati Istat).Una manovra iniqua perché divide il paese scaricando i costi sui lavoratori, sulle Regioni, sugli Enti locali e sui cittadini più esposti. In sciopero anche per la libera informazione e la giustizia, contro i tagli alla cultura, allo spettacolo e all’editoria. Nelle piazze sarà letto l’appello per la manifestazione del primo luglio a piazza Navona e che vede la Cgil tra i promotori. In diverse città parleranno lavoratori del mondo dell’informazione e della cultura mentre i lavoratori poligrafici e dell’emittenza privata sciopereranno in concomitanza con la giornata del silenzio del 9 luglio. Con una premessa beneaugurante: «Lo sciopero proclamato paga. Il ministro Tremonti annuncia una retromarcia sugli scatti di anzianità della scuola». Così Corso d’Italia commenta le aperture sugli scatti del personale scolastico.A Roma manifestazione e corteo fino a piazza Farnese, a Milano comizio in piazza Duomo. A Napoli interviene Fulvio Fammoni (e ci sono anche Vendola e Di Pietro). Liguria (eccezion fatta per La Spezia), Toscana e Piemonte effettueranno lo sciopero il 2 luglio. Numerosi esponenti del Pd partecipano alle manifestazioni promosse: a Milano, tra gli altri ci sarà anche Stefano Fassina, responsabile Economia e lavoro, e a Roma Cesare Damiano, capogruppo in commissione Lavoro della Camera. Nei trasporti astensione dal lavoro per quattro ore. Per piloti, assistenti di volo e personale di terra degli aeroporti dalle 10 alle 14. Alitalia raccomanda di verificare chiamando lo 800.650055 o collegandosi a www.alitalia.it.Dalle 14 alle 18, lo stop nel trasporto ferroviario: escluse le fasce a maggiore mobilità pendolare (dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21), circolazione regolare per i treni a media e lunga percorrenza. Il trasporto pubblico locale - bus, metro, tram e ferrovie concesse - si ferma per 4 ore in fasce orarie diverse da regione a regione, rispettando le fasce di garanzia. Interessati anche navi e traghetti che ritarderanno di 4 ore le partenze, i camion per tutto l’arco della giornata, i portuali per 4 ore per ciascun turno di lavoro, gli addetti alle autostrade per 4 ore al termine di ciascun turno ed il personale dell’Anas per l’intera giornata. Coinvolti anche l’autonoleggio, il soccorso autostradale, le autoscuole, i trasporti funebri. I docenti commissari negli esami di maturità sono stati esonerati dal partecipare.
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mercoledì 23 giugno 2010

POMIGLIANO DICE SÌ MA FRONTE DEL NO AL 36%

Vince ma non sfonda il sì al referendum che si è svolto oggi allo stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco: un voto che è servito ai lavoratori per esprimere il proprio consenso o meno all'intesa siglata lo scorso 15 giugno tra la Fiat e la sigle sindacali, eccetto la Fiom. I sindacati si dicono soddisfatti del 63% dei consensi circa conquistato dal sì mentre il ministro Sacconi afferma che adesso il paese è più moderno. Ma nella fabbrica campana della Fiat sono tutti consapevoli che a pesare nel prossimo futuro sarà anche il 36% raggiunto dal fronte del no. Ora è tutto nelle mani della Fiat e qualcuno, come la Fiom, teme che questo risultato possa non bastare al Lingotto e che l'azienda possa giocare sulla percentuale negativa registrata nella consultazione per tirarsi indietro e negare gli investimenti, ovvero i 700 milioni per il progetto nuova Panda a Pomigliano. Poco dopo i primi scrutini, che in verità sembravano profilare una vittoria del sì con oltre il 76%, il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi aveva esortato la Fiat a riconoscere che «vi sono tutte le condizioni per realizzare il promesso investimento in un contesto di pace sociale». C'è poi l'altro fronte dei sindacati con la Fim e la Uilm in primo luogo, che se da un lato si dicono soddisfatte del successo ottenuto, dall'altro chiedono alla Fiat di ratificare presto l'accordo e, quindi, di tener fede agli impegni. Saranno quindi giorni altrettanto decisivi quelli che seguiranno al referendum di ieri. Il sindacato più critico all'accordo, la Fiom, anche stanotte ha ribadito il suo no all'intesa, ma secondo quanto sottolineato dal segretario della federazione napoletana, Massimo Brancato, «se la Fiat apre una trattativa e si predispone ad una mediazione che rispetti la costituzione, le leggi dello stato e il contratto, ci sediamo a un tavolo e siamo disponibili a fare un negoziato». E a chiedere di riaprire le trattative, quando il risultato già sembrava offrire ai contrari all'accordo un risultato per così dire affatto deludente, arriva anche la vice segretaria nazionale della Cgil, Susanna Camusso: «la partecipazione al voto era prevedibile come la prevalenza del sì - spiega la sindacalista - Chiediamo a Fiat di avviare l'investimento e la produzione della nuova Panda a Pomigliano e di riaprire la trattativa per una trattativa condivisa da tutti». E se il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, subito dopo l'esito del voto sottolinea che in questo referendum «ha vinto il lavoro e il buon senso», il segretario della Uil Campania, Giovanni Sgambati mette in evidenza come «una percentuale così elevata di partecipazione non si era mai registrata in un referendum sulla flessiblità nel settore metalmeccanico». Un buon risultato, avvertono, anche se stasera, all'uscita della fabbrica alcuni lavoratori dello stabilimento, con in mano solo le primissime proiezioni hanno comunque già avvertito: «anche se vince il sì la lotta per i nostri diritti continua».La reazione della Cgil Il risultato del referendum alla Fiat di Pomigliano indica che l'azienda ha sbagliato a contrapporre lavoro e diritti, e bisogna quindi riaprire il confronto per trovare una soluzione condivisa. Lo sottolinea la vicesegretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, secondo cui i 'sì' sono «per il lavoro e i no per non cancellare i diritti». «La partecipazione al voto era prevedibile - spiega la Camusso - come la prevalenza dei sì: i lavoratori di Pomigliano si sono ritrovati improvvisamente arbitri di una contesa che preme su di loro e sulle loro aspettative personali perchè in quel territorio, caratterizzato da un'alta disoccupazione, uno stabilimento come quello della Fiat svolge un ruolo essenziale e non sostituibile». «Anche un voto così particolare - aggiunge la vicesegretaria - nella sua articolazione tra sì e no, dice che ci vuole una soluzione condivisa, come la Cgil ha sempre sostenuto. Tanto più che intese che cancellano diritti sono inefficaci in quanto illegittime». Per questo, «chiediamo alla Fiat di confermare e avviare, l'investimento e la produzione della nuova Panda a Pomigliano, di riaprire la trattativa per un'intesa condivisa da tutti». «Al governo - conclude la Camusso - che è stato ininfluente sulle scelte industriali, che ha voluto giocare una sua partita di divisione del sindacato, il voto dice che un paese moderno difende i diritti dei lavoratori».Il ministro Sacconi: «Non voglio nemmeno ipotizzare che Fiat cambi idea, ho fiducia nella nota determinazione di un manager come Marchionne che saprà certamente rispettare il patto siglato con le organizzazioni che hanno avuto il coraggio di decidere». Lo afferma il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, a proposito del risultato del referendum allo stabilimento di Pomigliano, dove ha vinto il sì all'accordo non sottoscritto dalla Fiom.La Fiat prende tempo dopo l'esito non esaltante del referendum nello stabilimento di Pomigliano sull'accordo separato con i sindacati. Nel voto dei lavoratori non c'è stato l'ampio consenso atteso dall'azienda (almeno il 70-80%), ma per il momento dal Lingotto non arrivano prese di posizione, rinviando forse alla tarda mattinata. L'amministratore delegato Sergio Marchionne è a Torino e non si prevedono spostamenti. La sua prossima uscita pubblica potrebbe essere lunedì 28 all'assemblea degli industriali torinesi, dove interverrà il numero uno di Confindustria, Emma Marcegaglia. Iniziano intanto a circolare indiscrezioni sulle prossime mosse dell'azienda, secondo cui si starebbe già valutando l'opzione Polonia per la produzione della nuova Panda. Ipotesi su cui fonti del Lingotto gettano acqua sul fuoco, spiegando che i giochi restano aperti e si stanno valutando le diverse possibilità. Tra le soluzioni emerse negli ultimi giorni, alternative al piano previsto dall'accordo sindacale, c'è anche il cosiddetto piano C, che prevede una newco controllata da Torino per rilevare lo stabilimento e riassumere gli addetti con un nuovo contratto definito dal management del Lingotto. Una strada sicuramente meno complicata rispetto alla scelta polacca, che aprirebbe invece forti problemi sul fronte politico e sindacale.
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